Premesse
Prime fasi della campagna del 1859. Gli austriaci, sotto il comando del Gyulay provano ad attaccare nella regione della Lomellina, parte della Pianura Padana sita nella zona sud-occidentale della Lombardia compresa tra: il Sesia ad ovest, il Po ad ovest e a sud, il Ticino ad est. E’ una parte dell’Italia ricca di fattorie e campi di allevamento, che presenta molti latifondi suddivisi in appezzamenti delimitati da filari d’alberi e alte siepi. Molte aree di questa regione sono state allagate, su ordine del comando piemontese, dalla popolazione locale, appunto per rallentare il movimento del nemico austriaco verso le forze alleate Piemontesi e Francesi che nel frattempo stanno cercando di congiungersi.
Situazione
Siamo all’inizio della primavera del 1859, quando in una parte ad ovest di Varzi, giungono le masse Austriache ed alleate. Le ricognizioni di entrambi portano i due schieramenti a prendere ordini decisivi per la fine della giornata. Sono infatti poco più delle 17,30 quando i due schieramenti si intercettano. Che fare dunque? La notte sta per arrivare. Si prende campo e si da battaglia all’indomani, oppure si adempie subito al proprio dovere? Questi i pensieri dei comandanti in loco.
Schieramenti
Da parte Austriaca abbiamo l’intero 9^ Corpo del Generale Conte Schaffgotsche, composto delle due divisioni di Fanteria Crenneville e Handl, Entrambe le divisione hanno elementi di reggimenti confinari di Grentz Tittler e Gradiscaner. Da segnalare il fatto che il parco batterie è a pieno organico, per cui tutte le brigate delle due divisioni sono appoggiate da pezzi di artiglieria.
Dal lato alleato, invece troviamo la presenza di due divisioni separate: la 1^ Divisione Francese dell’ottimo Generale Forey, dotata di fanteria di linea solida ed efficace, rafforzata da reggimenti di Cacciatori e Zuavi, oltre ad avere l’appoggio delle batterie di riserva dotate dei nuovi cannoni rigati da 4 pdr, poco efficaci nel tiro a mitraglia ma letali e precisi nella lunga distanza; la 2^ divisione di fanteria Piemontese del Generale Fanti, a cui menzione fanno i battaglioni di Bersaglieri aggregati alle due Brigate e la riserva di artiglieria, soprattutto quella da 16 pdr, oltre alla presenza dei cavalleggeri Aosta.
Gli ordini generali
Alla vista del nemico, dopo una breve consultazione, i generali sul campo decidono le sorti della giornata. Mentre il Generale Conte Schaffgotsche propenderebbe per una sistemazione delle divisioni tra la Fattoria Pepe e la fattoria Callisto, in attesa della notte, per poter dar battaglia il giorno seguente, gli alleati sembrano decisamene più aggressivi, soprattutto il Generale Forey, forte dei suoi soldati Francesi, che dà subito l’impressione di voler risolvere la giornata quanto prima.
Ordini Generali Austriaci
La prima divisione deve occupare il lato sud della Fattoria Pepe, sistemando i battaglioni al di qua delle siepi, in attesa dell’avanzata del nemico. La seconda divisione si posizioni al margine nord della Fattoria Callisto al di qua della strada, coperta dai filari di alberi.
Ordini Generali Alleati
La seconda divisione Piemontese del Generale Fanti si posizioni prospiciente alla Fattoria Giano, con la 1^ Brigata Piemonte in posizione sulla collina a nord della fattoria, e la 2^ Brigata Aosta a difesa dei campi arati della stessa.
La divisione Francese del Forey invece riceve ordine di attacco lungo la strada ad est, in direzione del supposto fianco sinistro Austriaco, nella direttiva della Fattoria Pepe.
Le Fasi iniziali
Ricevuti gli ordini, le divisioni di entrambi gli schieramenti iniziano le manovre di avvicinamento.
La Divisione Francese del Forey entra con i reggimenti in colonna di marcia a gran velocità sul lato destro dello schieramento Alleato, cercando di usufruire dalle strada che attraversa l’intera area, per aumentare la velocità dei propri reparti. Il generale Fanti, invece, con una certa calma, facendo da subito aprire i propri reggimenti, raggiunge le posizioni sia per la prima che per la seconda Brigata.
Da parte austriaca, la 1^ Divisione raggiunge quasi subito la Fattoria Pepe, mentre la seconda Divisione del generale Handle, fatica un po’ a manovrare a serpentina attraverso il terreno non perfettamente lineare tra le fattorie. Ad ogni modo non avendo nemici di sorta in quella zona, può facilmente manovrare i vari reggimenti in colonna di marcia. Il comando di corpo del Generale Conte Schaffgotsche, decide di mandare il Reggimento Ulani delle due Sicilie, in direzione dell’avanzata Francese, per rallentarne la marcia vigorosa. Ed in effetti ottiene l’effetto psicologico sperato.
Fase centrale della battaglia
La divisione Francese, vedendosi il passo sbarrato dal reggimento di Ulani delle due Sicilie, ha una serie di titubanze sul come procedere alla manovra. Quei pochi squadroni di cavalleggeri non possono certo impensierire la forza d’urto dei reggimenti francesi! Ma c’è un piccolo problema. La decisione di non cambiare formazione all’inizio della battaglia, per poter sfruttare la velocità delle colonne di marcia, e soprattutto l’ammassamento in parallelo dei reggimenti francesi, concede poco spazio al dispiegamento in linea delle forze. Manca terreno e ricevere una eventuale carica in colonna dalle seppure esigue forze di cavalleria austriaca, potrebbe compromettere l’intera azione d’attacco della divisione. Per cui il Forey effettua delle scelte che, per alcuni casi si riveleranno fatali. Per evitare il contatto con la cavalleria austriaca e fare spazio per la manovra dei compagni, distacca il 74^ rgt linea ordinando di seguire a tutta velocità la direzione della strada, verso il centro dello schieramento, nell’area a nord della Fattoria Pepe. Questa manovra lascia spazio alle rimanenti forze di potersi aprire un po’ e dividersi in formazioni più piccole.
Lo spazio non è tanto ed il Forey decide formare subito le colonne d’attacco. Questa formazione fornisce un piccolo potenziale di fuoco ai Francesi che con qualche schioppo davvero fortunato, riescono a far arretrare le cavallerie austriache al di qua del boschetto.
Nel frattempo nell’area centrale, si verifica quanto segue. Entrambe le divisioni Austriache distaccano i loro reparti leggeri di Jager, ordinando di prendere posizione proprio a nord della Fattoria Pepe, in formazione sparsa tra i filari d’alberi. Tutto questo mentre, se vi ricordate bene il 74^ reggimento di linea Francese sta passando proprio di lì, incolonnato. Come volevasi dimostrare la colonna francese riceve il fuoco preciso dei due battaglioni congiunti di Jager, che costringono il reggimento francese ad indietreggiare, lasciandolo disordinato. Il resto della 1^ Divisione Austriaca del FML Crenneville ha tutto il tempo di assestarsi e posizionare le artigliere nel punto indicato dagli ordini generali al di qua della fattoria Pepe, mentre la Divisione Austriaca Handle, ha tutto il tempo di raggiungere il suo obiettivo e dispiegare l’intera divisione in formazione difensiva della strada ad ovest. Gli ordini generali austriaci sono stati eseguiti, adesso si sta sulla difensiva attendendo le manovre alleate.
I piemontesi, che tengono il centro arretrato dello schieramento, sono chiaramente in posizione difensiva. La Brigata Piemonte riesce a schierarsi perfettamente sulla cresta della collina dominando il centro del campo di battaglia, mentre la Brigata Aosta, occupa la fattoria Giano, fornendosi copertura tra gli steccati della stessa. Sul fianco sinistro, il reggimento di cavalleria Aosta, previene da un qualunque aggiramento del fianco. Ma in quella parte piana e aperta del campo, non sembra ci possano essere manovre di alcun tipo. A questo punto, il Fanti, vedendo in difficoltà la colonna Francese sotto i colpi dei Lorenz degli Jager austriaci, decide di distaccare i battaglioni di bersaglieri dalle rispettive brigate e mandarli a minacciare il fuoco degli jager nemici.
Fase finale della battaglia
Mentre il 1^ battaglione di bersaglieri della brigata Aosta decide di portarsi a breve distanza da un reggimento di Grentzer, un colonnello particolarmente impetuoso del 9^ battaglione dei bersaglieri della Brigata Piemonte, decide di dichiarare la carica verso gli jager stessi. Probabilmente confuso dalla presenza degli alberi, non si accorge che l’attacco verrà condotto in inferiorità numerica, poiché i battaglioni di jager sono ben due. Questi, saldi e motivati, accettano il combattimento. Il coraggio dei Bersaglieri però non viene ripagato. Vengono spazzati via e destinati alla rotta.
Il 1^ battaglione di bersaglieri, dopo aver fatto fuoco sui Grentzer e averli spinti indietro in disordine, corre all’aiuto dei compagni del 9^ battaglione. Ma con i compagni ormai in fuga non rimane loro che scambiare qualche schioppettata con il simili austriaci. Gli Jager provano ad uscire allo scoperto e tentare la carica, facendo conto sul loro numero superiore, ma i bersaglieri non accettano lo scontro e ottemperano al richiamo del proprio comandante, ritornando tra le proprie fila, dietro la collina centrale.
Nel frattempo la divisione Francese, ormai tutta in formazione in colonne d’attacco, prova l’assalto sul fianco sinistro austriaco. La 1^ brigata Dieu, con i Cacciatori il prima linea e forte del reggimento di Zuavi, in prestito dalla 3^ Divisione Francese del Gen. Bazaine, non in campo, blocca il passo agli Ulani austriaci. In effetti questi i trovano davanti un isolato battaglione di cacciatori e poi molto dietro gli Zuavi, che non sono in grado di dargli un supporto immediato, per cui una eventuale carica potrebbe essere loro molto favorevole. Ma vedremo come in seguito il Conte Schaffgotsche deciderà di non effettuare alcuna carica.
Ed è proprio in questo momento che si decide la giornata, quando le colonne d’attacco francesi della Brigata D’Alton, superano gli steccati della Fattoria Pepe e incominciano l’avanzata, sul terreno rotto, verso la prima divisione austriaca del FM Crenneville, ben posizionata in difesa e forte di un parco di tre batterie allineate. Proprio queste infatti, benché ancora a lunga distanza, inizieranno a tuonare gettando scompiglio tra le colonne rallentate dal terreno e facile bersaglio grazie alla profondità dello schieramento. Il 91^ reggimento di linea francese è vittima di un fuoco talmente intenso che dopo l’avanzata iniziale è costretto alla fuga verso le proprie linee. Il 98^ reggimento di linea francese, invece, sotto i colpi, riesce ad avanzare, ma quando si trova ad un passo dal lanciare la carica della Furia Francese, si accorge di essere isolato e sicura preda dall’intera divisione austriaca.
Nel frattempo la seconda divisione austriaca del FML Handl, avendo posizionato le tre batterie a propria disposizione in un punto molto buono del campo, riesce a convergere il tiro sul 74^ rgt linea francese, in arretramento, martoriato dagli schioppi degli jager. La formazione in colonna favorisce l’accumularsi delle perdite e presto il reggimento, lasciando molti morti sul campo, sarà costretto alla fuga. Il morale non tiene e il reggimento si dissolve, lasciando che gruppetti di uomini gettino alle spalle il fucile e corrano a gran velocità verso le proprie linee, in cerca di salvezza.
Situazione Finale
La situazione finale al tramonto dunque vede le divisioni austriache praticamente illese e posizionate in difesa degli obiettivi.
La divisione Francese ha subito molte perdite. Ha due reggimenti in fuga. Ed uno sotto il tiro dell’intera prima divisione austriaca. Per il 74^ reggimento di linea francese non c’è più niente da fare, ma lo stesso Forey al galoppo si avvicina al 91^ reggimento di linea francese in rotta e riesce a recuperarlo in estremis.
La divisione Piemontese decide a questo punte di mandare l’ordine alla Brigata Aosta di avanzare. Ma la notte arriva impietosa e gli alleati si accorgono che non potranno ribaltare il risultato della giornata.
Il Francese ripiegherà verso le posizioni iniziali, mentre il piemontese passerà la notte nella Fattoria Giano.
L’austriaco tiene le posizioni bivaccando per la notte tra le Fattorie Pepe e Callisto.
Che la notte passi! Ci sarà battaglia domani?
Condizioni di vittoria
Lo scenario dura 8-10 turni (a scelta dei giocatori o della disponibilità di tempo).
Obiettivo per entrambi gli schieramenti è mandare in ritirata o in rotta, entro il limite di turni a disposizione, almeno una delle divisioni avversarie. |